gustiberici meglio
Il Giornale di Vicenza
venerdì 02 novembre 2007 
 
I Gruppi di acquisto solidale sono una realtà che sta prendendo piede nel Vicentino.
Consumare meno e meglio. Ecco la vera filosofia dei Gas.
Mabilia (“Equistiamo”): «La cosa più difficile è l’educazione alla spesa. Ci interessa il rapporto con il produttore e, soprattutto, con l’agricoltore»
 
«Quando si parla di Gas si parla di persone». In questo modo Massimo Mabilia, portavoce dell´associazione "Equistiamo", caratterizza i gruppi di acquisto solidale, nuovo esempio di raggruppamento sociale che vuole proporre un nuovo modo di fare acquisti. Membri sono famiglie, singoli che condividono i motivi ispiratori del gruppo: riduzione dei consumi, spostare i consumi verso piccole realtà produttive.
Ma quale è l´identikit della famiglia gasista? Si dimostra uguale alle altre, ma nella vita di tutti i giorni si dimostra particolarmente attente a non spendere per cose inutili o non strettamente indispensabili, scegliendo di acquistare prodotti di qualità, ma soprattutto di qualità solidale. Nel Vicentino sono sette i gruppi gas attivi, ognuno con caratteristiche diverse, ma legati da un comune denominatore dello spirito solidale che lega i membri del gruppo ed i produttori.
Esempio dello sviluppo di queste nuove realtà è "Equistiamo" associazione di promozione sociale che nasce dall´esperienza del Gas "Unicomondo". Legata al commercio equo solidale è attiva in undici località del Vicentino (Vicenza e i comuni della Riviera Berica) promuovendo prodotti alimentari freschi o in busta e materiali di uso domestico sempre rigorosamente biologici.
Quando nascono i Gas nella nostra città?
Il primo nella nostra città è stato il "Gas Vicenza" nato da un gruppo di ex obbiettori di coscienza, che ora non c´è più. I Gas nascono nella metà degli anni 90, in particolare il nostro nasce da "Unicomondo". Ogni Gas ha delle caratteristiche diverse, il nostro è legato al commercio equo-solidale, che è la sua principale attività insieme alla promozione di prodotti equo. All´inizio siamo partiti in cinque famiglie, attualmente ne contiamo cinquanta. Da un paio di anni per permettere l´introduzione di nuove soci ci siamo ristrutturati.
Ristrutturati in che senso?
Siamo diventati nel 2005 associazione e oggi anche cooperativa perché il volume di acquisto è cresciuto. L´associazione di promozione sociale si chiama "Equistiamo" e si occupa di curare la sensibilizzazione e la formazione sul territorio. Decide le scelte ideologiche della cooperativa, ovvero quali prodotti acquistare e quali produttori accettare.
La cooperativa che si chiama "Altradefinizione" si occupa dell´aspetto organizzativo e logistico.
Quali sono i requisiti per formare un Gas?
Siamo nati come gruppo informale e non avevamo organizzazione o struttura.
Abbiamo cercato nuovi soci facendo conoscere la nostra attività. Una volta al mese organizziamo delle serate per farci conoscere. Il Gas è importante per incontrarsi per creare idee nuove, per far vedere ai figli che le scelte sono motivate e siamo convinti che il Gas non è da solo la proposta valida per le famiglie. Siamo aperti e cerchiamo di non chiuderci mai.
C´è il modello non più della bottega del mondo ma della bottega di acquisto con prodotti locali e biologici.
Come si diventa soci?
Adesso che c´è la simbiosi associazione-cooperativa per chi vuole proseguire a fare acquisti chiediamo di diventare soci, e quindi di approvare lo statuto. Prima quando ancora eravamo un piccolo gruppo richiedevamo l´impegno. Con il passare del tempo e dopo l´esperienza maturata, richiediamo di partecipare all´assemblea annuale e a quella mensile che si tiene il secondo mercoledì del mese. Durante questi incontri discutiamo delle necessità dell´associazione, forse in futuro daremo l´opportunità diventare soci della cooperativa, ma è ancora un´idea tutta da valutare.
Da un punto di vista finanziario come funziona?
Ci terrei a sottolineare la profonda differenza tra il Gruppo di acquisto ed il Gruppo di Acquisto Solidale. Si pensa al Gas come al risparmio, l´aspetto economico è importante ma non ispiratore dell´idea. Secondo noi la cosa più difficile è l´educazione al consumo. Ci sono dei costi nascosti che non siamo abituati a far vedere. Il Gas vuole educare ad una alimentazione biologica. E ci interessa molto il rapporto con il produttore in particolare con l´agricoltore.

Il Giornale di Vicenza
domenica 06 maggio 2007 

Longare. A Gusti berici la vitalità del settore agricolo.

L’azienda agrituristica “Palazzo Rosso” ha ospitato la prima edizione della festa “I gusti berici”, organizzata dal Comune di Longare.
Nella due giorni, che ha unito produttori agricoli e artisti di pittura e scultura, sono state organizzate degustazioni guidate, un meeting sulla economia agricola locale e solidale (grazie alla presenza dei Gas - Gruppi di acquisto solidale della provincia), attività di fattoria didattica per i più piccoli e percorsi in bicicletta lungo la campagna, grazie alla collaborazione con il gruppo “Ciclopica”. Non sono mancati i momenti di spettacolo affidati alla cooperativa “I Berici”, alla banda di Costozza al gruppo musicale del “Canzoniere vicentino” e alla compagnia teatrale “Il Covolo”.

Il Giornale di Vicenza
venerdì 20 aprile 2007 

Longare. Domani a “Gusti berici i prodotti tipici con il consumo consapevole.
 
Domani e domenica a Ponte di Lumignano di Longare nel Palazzo Rosso, fine settimana con la 1ª edizione di “Gusti berici: meglio biologico, locale e… solidale”, con esposizione della produzione tipica e del consumo consapevole dei Berici. In programma, tra l’altro le lezioni di degustazione guidata e la tavola rotonda di domani alle 18 “Dal campo al piatto è possibile con le reti di economia solidale nel vicentino”. Moderatore Andrea Marella (economista), interverranno Roberto Walczer sindaco di Longare, Reginaldo Dal Lago docente dell’istituto “Da Schio”; Paolo Cazzola produttore bio, Andrea Mattiello produttore dell’associazione “Strade dei vini dei Colli Berici”; Paolo Marostegan, giovane produttore bio; Benedetto Zaccaria, assessore alle attività produttive. La serata si concluderà con lo spettacolo del “Canzoniere vicentino”.
Altri appuntamenti: domenica alle 9 la passeggiata “Progetto Lumignano”; alle 10 incontro con i Gas vicentini. Il pomeriggio attività per bambini e ragazzi, con visite didattiche alla fattoria. Segue “I Berici raccontano” letture di testi di autori locali e alle 19 spettacolo di teatro del Gruppo “Il covolo” con “Rosti e menarosti”.

Il Giornale di Vicenza
giovedì 19 aprile 2007  
 
LUMIGNANO. Gusti Berici Piatti e spettacoli.

C´è anche la Pro Loco di Longare, accanto ai comuni di Nanto, Longare, Castegnero, alle associazioni Strade del Vino, EquiStiamo e AltraDefinizione, tra gli organizzatori della prima edizione di "Gusti Berici" manifestazione dedicata al meglio del tipico, del biologico, del locale e del solidale che si svolgerà a Ponte di Lumignano sabato 21 e domenica 22 aprile a Palazzo Rosso. Sabato 21 i "cancelli" della manifestazione si aprono alle 15.30 con le degustazione, seguirà (alle 18) la tavola rotonda "Dal campo al piatto è possibile…con reti locali di economia solidale", quindi alle 20 si potranno assaporare "risi e bisi". Il Canzoniere Veneto si esibirà in "Xe rivà el torototela" (ore 21.30). Domenica alle 9 la passeggiata guidata “Lumignando, alle 9.30 biciclettata lungo Riviera berica e Vicenza. Alle 10.30 incontro con i Gruppi di acquisto solidale; alle 11.30 passeggiata nei campi con visita in fattoria. Alle 14.30 esibizione della banda di Costozza, quindi (alle 14.30) di nuovo visita in fattoria ma questa volta in bicicletta. Dalle 15 momenti di animazione per bimbi; alle 16 alcuni autori locali leggeranno brani dedicati ai Berici. Alle 17 degustazioni e poi spettacolo gratuito "Rosti e menarosti" de Il Covolo (ore 19). In Villa Gualdo di Montegalda sabato 21 alle 10 è fissato un incontro su "Bacchiglione: un sentiero blu tra Vicenza e Padova". A Montegalda da sabato 21 al 25 si svolgerà la Sagra di San Marco con musica, ballo e intrattenimento. Festa di San Marco anche a Crespano del Grappa dal 25 fino al 29 aprile. Il 25 a Monticello Conte Otto è in programma una biciclettata verso l´area delle risorgive (informazioni tel. 0444.659096).

Il Giornale di Vicenza
venerdì 13 aprile 2007

Longare. Sabato 21 e domenica 22 aprile
Due giorni dedicati al gusto coi prodotti tipici e biologici dal campo fino al piatto.
 
Nel palazzo Rosso a Ponte di Lumignano sabato 21 e domenica 22 aprile si terrà la prima edizione di “Gusti Berici: meglio tipico, biologico, locale… e solidale”, dedicato alla produzione tipica dei Berici, all’economia e al consumo consapevole.
Molti i soggetti coinvolti, Comune di Longare, l’associazione di promozione sociale “EQuiStiamo” e la cooperativa “Altradefinizione”, con il contributo della Banca del Centroveneto, dell’associazione “Strade dei vini dei Colli Berici”, e il patrocinio di Provincia, Patto Territoriale, Comuni di Castegnero, Nanto, Montegalda.
«L’obiettivo - ha detto l’assessore alle attività produttive Benedetto Zaccaria - è quello di poter dimostrare come oggi, nonostante una certa crisi dell’agricoltura italiana, sia possibile produrre e consumare nel rispetto dell’uomo e della natura. Fare inoltre conoscere modalità di consumo e stili di vita più equilibrati e responsabili, orientati alla ricerca di un reale “benessere”».
«Il nostro intento - ha sottolineato Massimo Mabilia referente dei Gruppi di acquisto solidale e di “EQuiStiamo” - è di accorciare la filiera dal produttore al consumatore, valorizzando economie e prodotti di nicchia, mettendo in rete i soggetti dell’economia locale per favorire il loro incontro con i consumatori».
Il palazzo Rosso, di proprietà di Silvia Zini e Philips Frankland, è una villa del ’700 finemente ristrutturata. All’interno dei suo ampi spazi si allestirà l’esposizione di prodotti, con possibilità di acquisto e degustazione guidata. Saranno inoltre collocati gazebo e sportelli informativi su temi ambientali e solidali.
I cancelli verranno aperti sabato 21 alle 15.30, cui seguirà la degustazione curata da Alberto Marangon di Veneto Agricoltura. Alle 18 la tavola rotonda “Dal campo al piatto è possibile con le reti di economia solidale nel vicentino”. Infine, serata con piatti tipici e lo spettacolo del “Canzoniere vicentino”.
Domenica si riparte alle 9 con la passeggiata “Progetto Lumignano”, alle 10 incontro con i Gas vicentini. Nel pomeriggio attività per bambini e ragazzi, con visite didattiche alla fattoria; seguirà “I Berici raccontano”, letture di testi di autori locali. Ancora degustazioni visite guidate con Alberto Marangon, alle 19 spettacolo di teatro del Gruppo “Il covolo” con “Rosti e menarosti”.

Il Giornale di Vicenza
giovedì 15 marzo 2007 

Apre il commercio equo

L’assessorato alla solidarietà e alla pace di Longare in collaborazione con le associazioni EQuiStiamo e Gas - gruppi di acquisto solidale, Altra definizione, organizzano una serata sul tema “Commercio equo e solidale: come spendere meno e vivere meglio” stasera alle 20.45 nella sala teatro dell’oratorio di Longare.
Si parlerà di commercio equo e solidale, della storia dei gruppi di acquisto solidale e le ragioni alla base delle loro scelte, del progetto di apertura a Longare di un piccolo emporio e la manifestazione in programma a fine aprile “Gusti berici”.
Il progetto “bottega più magazzino” è l’idea alla base dell’emporio di Longare. Dopo oltre dieci anni di bancarelle e promozione del commercio equo e solidale, i gruppi locali hanno pensato di riorganizzarsi per poter allargare le attività del Gas, e sperimentare una piccola rete di economia solidale con base a Longare.

Il Giornale di Vicenza
mercoledì 17 gennaio 2007

Una decina di associazioni mettono insieme le forze per un “futuro sostenibile”.

“Tessere un futuro sostenibile” è il titolo generale delle iniziative promosse dall’Associazione Piano B, Caritas, Centro Servizi Le Guide, Comunità Montana Agno-Chiampo, Cooperativa Tilde, Gruppi di Acquisto Solidale di Vicenza e Cornedo, Gruppo Scout Valdagno I, VoSeF, Wwf, che inizieranno martedì prossimo alle 20.30 al teatro Super. Si tratta di un percorso promosso dalle associazioni Canalete, Agorà dei giovani e Parrocchia di San Clemente, con ingresso libero.
L’incontro di martedì sarà riservato al tema “Tessere le identità”, focalizzarà l’attenzione su “L’uomo: viandante alla ricerca di senso”, interverrà Giuliana Martirani, docente di Geografia politica ed economica all’Università di Napoli. Mercoledì 21 febbraio, si parlerà di “Tessere i diritti, produrre con dignità, acquistare con responsabilità”. Interverrà Francesco Gesualdi, coordinatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (Pisa).
Martedì 20 marzo, Gianni Tamino, docente all’università di Padova, parlerà di “Biodiversità e biotecnologie”. Martedì 17 aprile, si discuterà su “Tessere le reti”, tavola rotonda sulle economie alternative locali; intervengono Gianni Cavedon della Coop Juvenilia di Marano Vicentino, Massimo Mabilia, consigliere Associazione Equistiamo e Altra Definizione Società cooperativa; Benedetto Zaccaria, assessore alle attività produttive e solidarietà di Longare; Dionisio Sartori, responsabile del settore socio-culturale e scolastico di Breganze; Fernando Manfron, assessore all´agricoltura della Comunità Montana Agno-Chiampo; moderatrice la giornalista Mariagrazia Bonollo.
Dal 17 febbraio al 24 marzo nella Galleria Civica di Valdagno sarà allestita la mostra “Ricamare l’identità - Storie di donne da Asia e America Latina”, a cura dell’associazione Canalete di Valdagno.

Il Giornale di Vicenza
venerdì 15 dicembre 2006 

I cattolici “progressisti” ora lanciano la proposta di affidare il no alla spiritualità. Dal Molin, dopo le pentole e i cortei la nuova protesta sarà la preghiera.

Dopo le manifestazioni, i sit in e le pignatte in piazza, adesso contro la nuova base militare al Dal Molin potrebbe nascere una nuova forma di protesta, la più silenziosa, ma per chi ci crede la più potente in assoluto: la preghiera.
Si tratta di una possibilità non troppo remota da quando, a schierarsi sulla questione che ha scaraventato Vicenza sui media nazionali proprio vicino alle pagine colme di sanguinose cronache dall’Iraq, sono arrivati adesso i cattolici vicentini. È stata forse la consapevolezza di questo drammatico nesso fra una tranquilla cittadina del Nord Est (sede di una strategica base militare) e i tragici eventi di una guerra senza fine in Medioriente, ad avere spinto quasi cinquecento credenti da molte parrocchie a radunarsi mercoledì sera nel cinema Patronato Leone XVI per discutere “cristianamente” sul Dal Molin. Forse che i fatti di guerra irachena sono meno lontani di quanto sembrano, e proprio la pacifica Vicenza più coinvolta di quanto appare? «Non lo si può negare: dalla nostra Vicenza sono partiti soldati per l’Iraq - ha affermato Giovanni Marangoni del gruppo Famiglia e pace, organizzatore della serata -. La nostra è una base di attacco. E allora non si tratta di essere antiamericani o no, ma semplicemente cristiani che si interrogano cristianamente su una questione vitale».
Niente comitati per il no, allora, e nemmeno partiti politici, l’altra sera. Semplicemente credenti a discutere con la Bibbia in mano se sia giusto o meno che nella loro città sorga una nuova base militare «di attacco» per portare «morte e distruzione». Sul palco del Patronato le bandiere della pace non erano insomma in bella mostra come manifesti di una certa parte politica, perché la “pace” di cui si è discusso non può essere separata dalla «testimonianza del Vangelo e dalla fatica di interpretare i fatti in un’ottica pasquale», come ha spiegato don Dario Vivian. In sintesi, la questione che ha appassionato un vero esercito di cristiani vicentini, fra cui molte parrocchie (almeno 15 i sacerdoti presenti), Azione Cattolica, Caritas, Pastorale giovanile, Acli, Agesci, Beati costruttori di pace, Giustizia e pace, Pax Christi, Equistiamo, Altra Vicenza e anche la Cisl, è molto semplice: «Per un cristiano non si tratta di valutare i costi economici, l’impatto ambientale o stradale – ha sintetizzato don Dario Vivian –, ma semplicemente di avere il coraggio di affermare: siamo di fronte ad una base militare. Cosa dico come credente di fronte a ciò? Qui ne va dell’Evangelo stesso». Insomma, se la faccenda Dal Molin era già molto seria, da adesso, per chi ancora oggi si dichiara seguace di Cristo, lo è ancora di più.

Il Giornale di Vicenza
sabato 22 ottobre 2005

DAI MISSIONARI SAVERIANI, c'’è “VicenzaMondo”.
 
«I grandi problemi ci sfidano ad aprirci»: questo il senso e l’obiettivo dell’iniziativa “VicenzaMondo”, promossa dal Movimento gocce di giustizia in collaborazione con altre 38 associazioni (tra cui ArciRagazzi, Caritas Diocesana Vicentina, Consorzio Civitas, Emergency, EQuiStiamo, Rete Lilliput): giunta ormai alla sua quarta edizione, la manifestazione proporrà anche quest’anno una riflessione sulle grandi problematiche internazionali. Il fitto programma che si svolgerà domani dalle 15 dai Missionari saveriani (viale Trento 119) prevede convegni, dibattiti, concerti (Voci contro e Davide Peron) mostre, proiezioni, il tutto ponendo grande attenzione ad alcune delle più rilevanti tematiche mondiali: “Finanza etica e microcredito”, “Quale democrazia e libertà esportiamo?”, “Protocollo di Kyoto, energie alternative e risparmio energetico”. Non mancheranno dei momenti di “spuntino conviviale” (con la possibilità di gustare il caffè equosolidale) ed animazione per bambini.

Il Giornale di Vicenza
domenica 13 febbraio 2005

Botteghe “equo” e banchetti contro il mercato delle armi.
 
Due giorni per promuovere il commercio equosolidale e per opporsi al mercato internazionale delle armi, dialogando con la cittadinanza vicentina. In questo si stanno impegnando la cooperativa Unicomondo, la neo-associazione Equistiamo e la federazione locale di Rete Lilliput, dentro un lungo weekend di impegno sociale. Un weekend iniziato ieri con la giornata d’informazione e sensibilizzazione organizzata in tutte le botteghe “equo” della provincia e che proseguirà oggi con i banchetti promossi a Debba, Campedello e Longare (di fronte alle chiese) per «dire no alle armi e per dire insieme sì ad uno sviluppo umano sostenibile e basato sui concetti di pace e giustizia». 
Slogan che si trasformano in una vera e propria filosofia di vita, come spiegano Davide Barban, volontario di Unicomondo, e Filippo Magnaguagno, attivista di Rete Lilliput.
- Qual è lo scopo di questa “due giorni”?
«Informare e responsabilizzare sull’impatto delle armi nei confronti dello sviluppo dei paesi del sud del mondo. La produzione e il commercio delle armi hanno impedito e ancora impediscono lo sviluppo di questi paesi sottraendo risorse che sarebbero destinate a cooperazione, salute, progresso interno. C’è una frase che può sintetizzare al meglio il nostro messaggio: “Le armi non fanno male solo quando sparano. Scegliere di investire in armi implica scegliere di non investire in sviluppo”».
- In cosa consiste l’equo trasparenza che chiedete voi?
«Più che di “equo trasparenza” noi parliamo di coerenza: non è possibile che i paesi occidentali diano soldi in aiuti allo sviluppo, e che poi recuperino questi soldi tramite la vendita di armi. Un esempio? Il totale di aiuti per lo sviluppo paesi OSCE è stato di 58 miliardi di dollari nel 2002, ma sono stati 192 i miliardi di dollari ottenuti dalle vendite di armi delle prime cento compagnie produttrici esistenti! Dal 1998 al 2002, poi, si è calcolato che l’introito per vendita armi a paesi del sud del mondo di America, Gran Bretagna e Francia ha superato il totale degli aiuti inviati agli stessi paesi».
- Ma le armi sono anche uno strumento di difesa...
«È vero, ma ormai il 90 per cento dei conflitti sono intra-statali, quindi la maggior parte delle armi va a finire nel “circuito” delle guerre civili e dei conflitti interni. Insomma, l’ingresso di armi in zone già instabili contribuisce a aumentarne la destabilizzazione legata anche allo spreco di risorse causate dal loro acquisto».
- Credete ancora che i vicentini si interessino a quello che succede nei paesi coinvolti dalle guerre o dal traffico di armi?
«Non lo sappiamo. Sappiamo però che la presa di coscienza di un problema è legata alle informazioni disponibili. Sull’Iraq e su chi gli ha fornito le armi l’interesse è alto, sulle altre guerre in corso e sul commercio di armi che informazioni ci sono?».

Il Giornale di Vicenza
venerdì 28 gennaio 2005 

Shoah e guerra in Iraq In marcia per riflettere.

Una marcia per riflettere, un convegno per non dimenticare. In occasione del Giorno della memoria a Camisano si vuole meditare sulla tragedia di allora e su quelle che si stanno verificando, non molto lontano da noi. Nasce così un’iniziativa dal titolo “Dalla Shoah al conflitto iracheno” voluto dall’Osservatorio europeo sulla legalità in collaborazione con Aprirsi, Arci nuova associazione, Arciragazzi, Beati i costruttori di pace, Cgil, Cisl, Uil, Coordinamento arance di Natale, emergency, Equistiamo, Famiglie insieme Camisano, movimento Gocce di giustizia, Rete Lilliput. L’appuntamento è per domani: il ritrovo dei partecipanti è previsto alle 20 nel piazzale della scuola media “Virgilio” in Via Europa.
Alle 21 il corteo raggiungerà il palazzetto dello sport in via Stadio dove la serata proseguirà con alcune testimonianze intervallate da poesie e canti del “Gruppo Giovani” di Camisano.
Il protagonista dell’incontro pubblico sarà Franco Busetto, ex internato del campo di Mauthausen, autore di testi che riportano la sua esperienza di internato. Busetto sarà presente anche al mattino, sempre di sabato, alle scuole medie di Grumolo delle Abbadesse e Marola dove incontrerà gli studenti. E ancora. Presenti sul palco anche don Albino Bazzotto di Beati i costruttori di Pace, personalità attiva e conosciuta per i suoi interventi a favore della pace, affiancherà Maria Cuffaro, inviata di Rai 3 in Iraq. La sua sarà una testimonianza molto interessante su quanto visto e raccontato nei suoi reportage di guerra dal paese insanguinato da stragi e violenze. All’incontro anche Emilio Franzina, vicentino, docente di storia contemporanea. Luigi Pavan, camisanese, da anni attivo su questi fronti, è l´anima di questa iniziativa che ha lo scopo di far riflettere, a sessant´anni, dalla conclusione di un dramma consumato nei campi di concentramento nazisti e un altro che è in corso in questi giorni.
Il riferimento al conflitto iracheno e alla lotta intrapresa da questo popolo per raggiungere la libertà e la pace nasce dalla riflessione fatta da Busetto che in un appello scritto insieme ai suoi compagni poco dopo la liberazione, si impegnavano a «percorrere la strada comune della libertà per tutti i popoli, a raggiungere il rispetto reciproco per collaborare alla grande opera di costruzione di un mondo nuovo, libero, giusto per tutti».
Dopo sessant´anni, questo testimone della più grande tragedia che ha colpito l´umanità, porta un messaggio più che mai attuale, perché quanto si era prefisso non è ancora stato realizzato.
Il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto ai popoli del Sud est asiatico.